Categorie
Umanesimo

L’umanità

Tempo di lettura: 4 minuti

L’umanità è cresciuta. Uomini e donne di ogni epoca hanno lottato per migliorarsi. Abbiamo vinto a volte, a volte abbiamo perso. Ma alla fine ognuno ha cercato di diventare più forte per sostenere le persone che ama. Tanti hanno fallito e non sono stati in grado nemmeno di amare loro stessi. Alcuni hanno odiato la loro madre, altri il loro padre, altri tutti e due. Ogni giorno c’è una parte di noi che disprezza la vita, ogni giorno, nel cuore di ognuno di noi, almeno per un istante, anche nelle persone più buone. Perché la vita è anche sofferenza, vedere le persone spegnersi attorno a noi è il dolore più grande e è difficile darne un significato positivo. Eppure siamo andati avanti. La nostra specie ha raggiunto le vette più alte della natura, così come ha commesso i crimini più atroci. Eppure siamo ancora qui. Abbiamo sbagliato e sbagliamo ogni giorno, ma siamo ancora qui. Oggi possiamo cambiare tutto, possiamo trasformare questo mondo nel paradiso o nell’inferno. In questo esatto istante ognuno, a prescindere dalla nazionalità, dal credo, dall’età, dalle condizioni sociali o economiche, può decidere di alzare la testa e continuare a lottare o di arrendersi. Ma lottare per sé è ben poca cosa se non si comprende l’importanza di lottare per gli altri. Sì, tutti gli altri. Perché siamo una grande famiglia e come in ogni famiglia si litiga, si piange, si soffre, si ama, si odia, ci si allontana e ci si riavvicina. Ora, in questo esatto momento, nel cuore di ognuno, c’è il potere innato di sostenere la vita. Per quanti schiaffi e ingiustizie si possa aver subito, in ogni momento possiamo essere l’esempio positivo che cambia il mondo in un posto migliore. Spesso si pensa che siano i grandi eroi, coloro che hanno compiuto imprese straordinarie, gli unici ad aver influito nell’evoluzione della specie, nella storia dell’umanità. Ma per quanto siano importanti le loro gesta, in realtà tutta la verità e la felicità si trova in questo piccolo istante presente, qui dove possiamo ancora fare qualcosa per dare una direzione diversa ai nostri destini, trasformare il mondo in un luogo degno dove vivere, tutti insieme, animali, piante, eubatteri, archeobatteri, protisti, funghi, in pace e in armonia. In questo piccolo istante, mentre facciamo le cose più banali e comuni, stiamo costruendo il mondo che verrà.  L’attenzione a questo infinitesimo spazio di tempo è tutto ciò che veramente conta. Quindi non ci scoraggiamo di fronte al futuro, tanto meno incerto quanto più facciamo crescere la determinazione di ciò che desideriamo con tutto il nostro cuore e la nostra mente. Qui, in questo momento speciale e irripetibile, in cui ognuno sta vivendo, c’è il tesoro più prezioso, c’è la ricchezza più grande. Non può esistere bene se non si è in grado di riconoscere il male. E il male è in ogni nostra azione che ripudia la vita. La vita non è l’opposto della morte: nascita e morte sono vita. Nessuno può non soffrire, ma la differenza è in come si vive questa sofferenza. Si può cercare di fuggire dal dolore, ma comunque non lo si può eliminare. In questo piccolo istante, qui dove siamo e come siamo, possiamo però affrontare il dolore per il bene supremo, che è il bene di tutti. Ogni essere vivente infelice, che soffre, in questo esatto momento, va aiutato e sostenuto. Non sempre avremo le forze per farlo, non sempre riusciremo a guardare negli occhi i nostri amici, la nostra famiglia, gli sconosciuti, che un giorno non ci saranno più. Ma è solo perché ancora dobbiamo crescere e diventare più forti. La forza non sta nella sopraffazione, la vera forza sta nel sostenere ogni forma di vita. È grande chi sostiene gli altri e sostiene se stesso. Chi non mente, chi non truffa, chi non pensa solo al proprio tornaconto. È questo lato dell’essere umano che, nonostante tutto, ci fa ancora essere qui come specie, su questo pianeta meraviglioso, che in migliaia di anni non siamo riusciti ancora a capire fino in fondo. Ma è proprio da questa incomprensione che sorge la curiosità che ci spinge avanti, perché la vita è dinamica e cambia continuamente.

Ciò che rimane e che conta veramente, dove possiamo dimostrare di essere persone responsabili e migliori più di chiunque altro sia venuto prima di noi, è questo piccolo, meraviglioso, ineffabile, istante di vita. Abbracciamo la vita con tutte le nostre energie, sia nei momenti bui che in quelli felici. Alla fine ogni azione darà i suoi frutti, per noi e per gli altri. Stiamo attenti e diventiamo più forti ogni giorno, costruiamo un mondo di amore e comprensione. Perché potremmo noi essere un giorno quelli che ne hanno bisogno e potremmo trovarci senza nessuno a sostenerci. E in quel momento, in quel doloroso, pesante, odiato momento, sforziamoci di capire il vero significato della vita, dell’irripetibile occasione di esserci, anche nella sofferenza. Perché questa svanirà come in un sogno, se solo diamo a noi stessi l’occasione di sentire il profondo legame che ci unisce ad ogni singolo essere vivente, ad ogni più piccola forma di vita.

Siamo una famiglia, a volte si litiga, a volte ci si odia, a volte ci si ama. Ciò che conta è continuare ad essere una famiglia. In questo brevissimo e fuggente momento, questo qui, sì, proprio questo, apparentemente, insignificante, ma così importante, momento di vita. Non perdiamoci d’animo, non fingiamo di non soffrire: facciamo una piccola pausa, prendiamo fiato, facciamo pace con noi stessi e con il mondo e riprendiamo a vivere, con tutte le nostre forze, per il bene supremo, che è sostenere la vita in ogni sua forma. È tutto in questo istante.

Condividi
Categorie
Umanesimo

Eliminare il male

Tempo di lettura: < 1 minuti“Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora.”

Seneca – Lettere a Lucillo

Condividi
Categorie
Scritti e poesie

Non scegli la felicità

Tempo di lettura: 3 minuti

Non scegli la felicità tutte le volte che non ascolti un amico sincero, magari duro con te, ma vero, ogni volta che non gli dai la giusta considerazione.
Non scegli la felicità tutte le volte che dimentichi quanto sia prezioso e raro avere un buon amico.
Non scegli la felicità ogni volta che scegli gli adulatori, chi ti dice sempre di sì, chi in realtà ti invidia, chi è falso, solo per sentirti appagato.
Non scegli la felicità tutte le volte che non ti informi, ma rimani a galleggiare in superficie di ogni cosa, senza mai prendere posizione su nulla, senza mai agire in alcuna direzione.
Non scegli la felicità ogni volta che ti limiti ad osservare e criticare dall’esterno, come se tu anche non fossi vita, illudendoti di non poter far nulla per aiutare gli altri a non cadere in errore.
Non scegli la felicità quando dimentichi di chi ti ha aiutato, anche se non lo avevi chiesto.
Non scegli la felicità quando non distingui chi ti ha aiutato per un interesse egoistico da chi ti ha aiutato con l’interesse personale di vederti felice.
Non scegli la felicità ogni volta che ti illudi che il dolore degli altri non ti riguardi.
Non scegli la felicità ogni volta che non affronti il tuo dolore.
Non scegli la felicità ogni giorno che scegli di non combattere contro i tuoi difetti, le tue illusioni, il male che porti con te.
Non scegli la felicità ogni volta che ti arrabbi con chi ti vuole bene perché ti dice ciò che pensa.
Non scegli la felicità ogni volta che consideri i tuoi parenti, in particolar modo i tuoi genitori, un ostacolo alla tua felicità se non addirittura i responsabili della tua infelicità.
Non scegli la felicità ogni volta che non ti assumi le responsabilità delle tue azioni, dei tuoi pensieri, delle tue parole.
Non scegli la felicità ogni volta che dimentichi che, se puoi gioire anche di un solo istante della vita, è grazie ai tuoi genitori che ti hanno fatto nascere.
Non scegli la felicità ogni volta che fuggi da quello che è difficile, per cercare la strada più corta, illuso che una vita felice sia una vita facile e comoda.
Non scegli la felicità tutte le volte che hai paura dei tuoi sentimenti, di persone o situazioni, perché pensi intimamente di non esserne all’altezza e decidi di fuggire, invece di farti coraggio e rischiare.
Non scegli la felicità tutte le volte che, invece di scegliere, decidi di farti scegliere.
Non scegli la felicità ogni volta che menti a te stesso, che dimentichi che ogni tua gioia deriva dall’impegno e dall’onestà di affrontare ogni sofferenza come opportunità di crescita.
Non scegli la felicità ogni volta che dimentichi l’amore per le cose naturali.
Non scegli la felicità ogni volta che dimentichi che l’amore vive dentro te nell’atto di dare, non in quello di ricevere.
Non scegli la felicità tutte le volte che giudichi gli altri, invece di impegnarti a migliorare te stesso.
Non scegli la felicità ogni volta che, invece di andare fino in fondo ad una situazione, preferisci cambiare strada, giustificando la tua scelta come se la situazione non fosse quella giusta per te.
Non scegli la felicità ogni volta che ti diverti in cose stupide, effimere e inutili, invece di gioire delle cose intelligenti, leggere e profonde.
Non scegli la felicità ogni volta che non vivi il presente e non ne cogli il valore irripetibile.
Non scegli la felicità ogni volta che smetti di cercare la verità e la giustizia al punto da pensare che non esistano.
Non scegli la felicità ogni volta che dimentichi quanto l’altro sia importante quanto te.
Non scegli la felicità ogni volta che non scegli.
Dario Pulcini
Condividi
Categorie
Culture Filosofia Scritti e poesie Umanesimo

Il mio passato – Alda Merini

Tempo di lettura: < 1 minuti

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.

Alda Merini

Condividi