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Un concetto di bellezza malato

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Un concetto di bellezza malato, tutto nel sistema liberista diventa una gara mortale: chi è il più magro, chi è il più ricco, che è il più muscoloso, chi è il più spericolato.

Un concetto di natura distorto, tutto nel sistema liberista diventa una gara mortale: quale è il prato più perfetto, in un’idea distorta di perfezione, una perfezione che deve annientare e omologare per dirsi compiuta, che confonde il vuoto, l’arido, il conforme, con la pace e l’armonia.

Io sono un eretico, lo so, quello che dico so che verrà considerato verità magari tra 40, 50 anni. Non mi sento arrogante, ma quanto vorrei che più persone ascoltassero ciò che ho da dire. Ciò che dico lo dico per il bene della vita di tutti gli esseri viventi, perché ho compreso che tutto è sacro.

La bellezza è essere se stessi: un fiore, un’ape, non hanno bisogno di “farsi belli”, sono e basta. Un vero amico c’è nel momento del bisogno, altrimenti non è un vero amico, è solo qualcuno che si approfitta di te quando gli fa comodo, che ti usa quando gli servi come se fossi un oggetto, un trofeo per vantarsi con gli altri, uno strumento utile ai suoi interessi.

La perfezione è vedere la vita sul pianeta evolversi in 3,5 miliardi di anni aumentando la biodiversità, superando ogni difficoltà, in una continua danza cooperativa in cui c’è sempre spazio per tutti.

Non c’è alcuna bellezza nei vestiti che indossi, negli oggetti che usi, nei cibi che consumi, nell’auto che guidi, vendendo te stesso per aumentare il profitto di una multinazionale senza volto, senza cuore, senza anima.

Non c’è alcuna bellezza nell’ossessione dell’aspetto del corpo, se nella sostanza non decidi di crescere ogni giorno per diventare una persona migliore.

Non c’è alcuna bellezza nella comunicazione spazzatura, dove si truccano volti, parole, fatti.

Non c’è alcuna bellezza nel concorrere in maniera spietata per primeggiare.

Non c’è alcuna bellezza nell’ipocrisia perbenista di chi ciarla con superficialità di sport, moda, sessualità, guerre, spiritualità. come se tutto fosse sullo stesso piano.

La mia idea di bellezza sana? Saper apprezzare l’odore di un fiore come se fosse l’ultimo. Saper godere delle cose semplici, ma per nulla facili. Saper vedere negli occhi di una persona tristezza, indifferenza, depressione e fare qualcosa per risvegliarla alla vita. Impegnarsi per essere veramente un buon esempio di essere umano, a prescindere dalle critiche. Saper godere del cibo buono veramente, quello fatto senza distruggere la natura, quello fatto non per fare soldi o per avere visibilità, ma perché è nutrimento per corpo e anima, il cibo che trasmette cultura e identità, che protegge e che cura.

La mia idea di bellezza sana è vivere la vita come se fosse ogni giorno l’ultimo, coscienti di vivere per sempre e assumersi la responsabilità di ogni propria azione fino in fondo. Perché prima o poi tutto torna, le azioni buone e quelle cattive, esistenza dopo esistenza.

La mia idea di bellezza sana è usare il denaro come mezzo per la felicità di tutti e non come fine per l’avidità individuale, per ingrassare il proprio egocentrismo in un vuoto valoriale in cui vieni scelto e non scegli.

La mia idea di bellezza sana è gioire della vera felicità altrui come se fosse la propria.

Siamo una rete di relazioni: umani, piante, animali, funghi, batteri. Ogni singolo essere vivente è importante. Ogni elemento, vivente o non vivente, è importante.

Chi non è in grado di sentire ciò, di vedere chiaramente ciò, non sarà mai felice e non potrà mai vivere nella bellezza.

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Democrazia Diritto Umanesimo

Dove i rapporti sono umani la democrazia esiste

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“Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la democrazia non è soltanto un rapporto fra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide.”

Giuseppe Saragat, dai lavori dell’Assemblea Costituente, 26 giugno 1946

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Umanesimo

L’umanità

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L’umanità è cresciuta. Uomini e donne di ogni epoca hanno lottato per migliorarsi. Abbiamo vinto a volte, a volte abbiamo perso. Ma alla fine ognuno ha cercato di diventare più forte per sostenere le persone che ama. Tanti hanno fallito e non sono stati in grado nemmeno di amare loro stessi. Alcuni hanno odiato la loro madre, altri il loro padre, altri tutti e due. Ogni giorno c’è una parte di noi che disprezza la vita, ogni giorno, nel cuore di ognuno di noi, almeno per un istante, anche nelle persone più buone. Perché la vita è anche sofferenza, vedere le persone spegnersi attorno a noi è il dolore più grande e è difficile darne un significato positivo. Eppure siamo andati avanti. La nostra specie ha raggiunto le vette più alte della natura, così come ha commesso i crimini più atroci. Eppure siamo ancora qui. Abbiamo sbagliato e sbagliamo ogni giorno, ma siamo ancora qui. Oggi possiamo cambiare tutto, possiamo trasformare questo mondo nel paradiso o nell’inferno. In questo esatto istante ognuno, a prescindere dalla nazionalità, dal credo, dall’età, dalle condizioni sociali o economiche, può decidere di alzare la testa e continuare a lottare o di arrendersi. Ma lottare per sé è ben poca cosa se non si comprende l’importanza di lottare per gli altri. Sì, tutti gli altri. Perché siamo una grande famiglia e come in ogni famiglia si litiga, si piange, si soffre, si ama, si odia, ci si allontana e ci si riavvicina. Ora, in questo esatto momento, nel cuore di ognuno, c’è il potere innato di sostenere la vita. Per quanti schiaffi e ingiustizie si possa aver subito, in ogni momento possiamo essere l’esempio positivo che cambia il mondo in un posto migliore. Spesso si pensa che siano i grandi eroi, coloro che hanno compiuto imprese straordinarie, gli unici ad aver influito nell’evoluzione della specie, nella storia dell’umanità. Ma per quanto siano importanti le loro gesta, in realtà tutta la verità e la felicità si trova in questo piccolo istante presente, qui dove possiamo ancora fare qualcosa per dare una direzione diversa ai nostri destini, trasformare il mondo in un luogo degno dove vivere, tutti insieme, animali, piante, eubatteri, archeobatteri, protisti, funghi, in pace e in armonia. In questo piccolo istante, mentre facciamo le cose più banali e comuni, stiamo costruendo il mondo che verrà.  L’attenzione a questo infinitesimo spazio di tempo è tutto ciò che veramente conta. Quindi non ci scoraggiamo di fronte al futuro, tanto meno incerto quanto più facciamo crescere la determinazione di ciò che desideriamo con tutto il nostro cuore e la nostra mente. Qui, in questo momento speciale e irripetibile, in cui ognuno sta vivendo, c’è il tesoro più prezioso, c’è la ricchezza più grande. Non può esistere bene se non si è in grado di riconoscere il male. E il male è in ogni nostra azione che ripudia la vita. La vita non è l’opposto della morte: nascita e morte sono vita. Nessuno può non soffrire, ma la differenza è in come si vive questa sofferenza. Si può cercare di fuggire dal dolore, ma comunque non lo si può eliminare. In questo piccolo istante, qui dove siamo e come siamo, possiamo però affrontare il dolore per il bene supremo, che è il bene di tutti. Ogni essere vivente infelice, che soffre, in questo esatto momento, va aiutato e sostenuto. Non sempre avremo le forze per farlo, non sempre riusciremo a guardare negli occhi i nostri amici, la nostra famiglia, gli sconosciuti, che un giorno non ci saranno più. Ma è solo perché ancora dobbiamo crescere e diventare più forti. La forza non sta nella sopraffazione, la vera forza sta nel sostenere ogni forma di vita. È grande chi sostiene gli altri e sostiene se stesso. Chi non mente, chi non truffa, chi non pensa solo al proprio tornaconto. È questo lato dell’essere umano che, nonostante tutto, ci fa ancora essere qui come specie, su questo pianeta meraviglioso, che in migliaia di anni non siamo riusciti ancora a capire fino in fondo. Ma è proprio da questa incomprensione che sorge la curiosità che ci spinge avanti, perché la vita è dinamica e cambia continuamente.

Ciò che rimane e che conta veramente, dove possiamo dimostrare di essere persone responsabili e migliori più di chiunque altro sia venuto prima di noi, è questo piccolo, meraviglioso, ineffabile, istante di vita. Abbracciamo la vita con tutte le nostre energie, sia nei momenti bui che in quelli felici. Alla fine ogni azione darà i suoi frutti, per noi e per gli altri. Stiamo attenti e diventiamo più forti ogni giorno, costruiamo un mondo di amore e comprensione. Perché potremmo noi essere un giorno quelli che ne hanno bisogno e potremmo trovarci senza nessuno a sostenerci. E in quel momento, in quel doloroso, pesante, odiato momento, sforziamoci di capire il vero significato della vita, dell’irripetibile occasione di esserci, anche nella sofferenza. Perché questa svanirà come in un sogno, se solo diamo a noi stessi l’occasione di sentire il profondo legame che ci unisce ad ogni singolo essere vivente, ad ogni più piccola forma di vita.

Siamo una famiglia, a volte si litiga, a volte ci si odia, a volte ci si ama. Ciò che conta è continuare ad essere una famiglia. In questo brevissimo e fuggente momento, questo qui, sì, proprio questo, apparentemente, insignificante, ma così importante, momento di vita. Non perdiamoci d’animo, non fingiamo di non soffrire: facciamo una piccola pausa, prendiamo fiato, facciamo pace con noi stessi e con il mondo e riprendiamo a vivere, con tutte le nostre forze, per il bene supremo, che è sostenere la vita in ogni sua forma. È tutto in questo istante.

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Cibo che uccide

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Umanesimo

Amore non è sacrificio

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Amore non vuol dire sacrificio. Se amare è sacrificarsi vuol dire che non è vero amore. Il sacrificio implica una scelta obbligata tra qualcosa di più o almeno altrettanto importante e qualcosa che lo è meno. Amare è un atto di libertà. Nessuno può essere obbligato ad amare o a non amare. L’atto d’amore è una scelta. È l’azione di pensare, dire e fare, istante dopo istante, sentendosi un’unica cosa con l’universo. Tutto è degno d’essere amato, perché non esiste alcun sopra e sotto, alcun più e alcun meno. Tutto è importante. Tutto ciò che esiste esiste perché tutto esiste. Ogni elemento è parte di un’unica realtà, senza la quale nessuna cosa sarebbe così come è. Per amare gli altri bisogna amare se stessi, per amare se stessi bisogna amare gli altri. Ogni parte è una frazione di tutto e, poiché collegata a tutto, è anche il tutto. Così come il tuo stomaco è parte di ciò che sei e è anche ciò che sei, non potrebbe esistere senza di te, non potresti esistere senza di lui.

Amare è un atto obbligato per essere felici: ciò non significa che amare non sia anche soffrire. Ma soffrire è proprio ciò che ci fa capire l’importanza dell’amare: senza attaccamento alla vita non ci sarebbe vita. L’amore non è sacrificio, anche se a volte ci fa soffrire. Ogni giorno, crescendo e poi invecchiando, non compare qualche nuovo dolore nel corpo o nella mente? È il ciclo della vita, nascita e morte. La vita è l’insieme di nascita e morte nel continuum spazio-temporale. Non è solo l’uno né solo l’atro. Amare veramente è vivere pienamente cosciente del ciclo continuo di nascite e morti che compongono la vita universale. Se ti guardo veramente vedo in te tutto l’universo, così come lo vedo in me. I nostri copri sono composti di ciò di cui è composto l’universo, i nostri corpi e le nostre menti sono l’universo agente e pensante. La nostra forma è la manifestazione dell’energia della vita, che fluisce eternamente ovunque nell’universo, un’immensa danza cosmica continuamente pulsante.

La scelta è l’affermazione della libertà di ogni individuo di poter cambiare tutto, perché la vita è l’infinita rete di relazioni che chiamiamo universo, è tutto ciò che esiste e ogni elemento influenza tutto. Amare non è sacrificio: amare veramente avviene in ogni istante che hai coscienza di cosa è veramente la vita. La vita è apprendimento, adattamento, evoluzione. Amare è seguire il flusso di apprendimento continuo, adattamento ed evoluzione danzando con l’universo.

Amare è vivere, perché senza la vita non esiste l’amore.

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News Politica

Mazzette europee!

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Agricoltura Ambiente Ecologia Educazione

Il raccolto più piccante dell’anno

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Vi porto con me a raccogliere i miei peperoncini… Più piccanti del mondo!

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Politica

Il frutto del mio lavoro per la comunità

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Non è vero che non si possa fare politica onestamente in Italia: vi mostro uno dei risultati ottenuti grazie al mio incarico come assessore all’ambiente del Municipio V di Roma dal 2017 al 2020, veramente al servizio della comunità.

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Ambiente Ecologia Politica

Stato di severità idrica

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Quella che vedete è la mappa dello stato di severità idrica della Nazione al 15 novembre 2022.

La situazione è drammatica e bisogna prendere provvedimenti immediati: dal miglioramento della distribuzione per diminuire le perdite alla gestione efficiente delle falde acquifere all’aumento della raccolta delle acque piovane.

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Ambiente Ecologia Informazione Iniziative

Salviamo i mufloni dell’Isola del Giglio

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L’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano vuole sterminare i mufloni all’Isola del Giglio, senza una valida motivazione scientifica: salviamo i mufloni dell’isola, solo insieme possiamo!

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Agricoltura Ambiente Ecologia Informazione

Meglio l’olio filtrato o non filtrato? Come sapere se l’olio è di alta qualità?

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Scritti e poesie Umanesimo

Ciò che accade

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È proprio nel quotidiano, nell’abitudine “meccanica” dell’agire in modo superficiale, infantile e egocentrico, il declino delle comunità. D’altronde in un Paese senza giustizia, senza meritocrazia, non potrebbe essere altrimenti: una massa di mediocri (non innata, ma generata da continui compromessi al ribasso per “tirare a campare”) conduce inevitabilmente alla degenerazione. È la pigrizia mentale e fisica di una vita da eterni insoddisfatti: non si ha mai abbastanza, ma sempre quanto basta per non fare nulla di coraggioso che porti ad un’evoluzione interiore capace di trasformare in meglio le comunità.

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Ambiente Ecologia Informazione Politica

Abbiamo finito le risorse naturali: oggi 15 maggio 2022

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Con gli attuali consumi abbiamo bisogno di 2,7 pianeti per sostenere lo stile di vita italiano.

Oggi è il Country Overshoot Day 2022 dell’Italia: se tutto il mondo consumasse come noi avremmo oggi già esaurito ciò che la Terra riesce a rigenerare in dodici mesi.

Energia, industria, edilizia, agricoltura, mobilità, tutela e rigenerazione degli ecosistemi: dobbiamo radicalmente modificare i nostri sistemi di distribuzione, produzione e uso per riuscire ad inveritre rotta, per poter essere sostenibili.

Oggi avremmo bisogno di 5,3 Italia per soddisfare la nostra domanda di beni naturali: ma ne abbiamo una sola.

Il divario tra paesi ricchi e paesi poveri poi è impressionante: negli ultimi 50 anni i Paesi ricchi hanno consumato il 74% delle risorse del pianeta, quelli a reddito medio-basso meno dell’1%.

Siamo quindi noi tra i primi Paesi a dover agire nell’immediato per preservare le risorse naturali e permettere alle attuali e future generazioni un Pianeta vivibile.

È il momento di agire, altrimenti il futuro sarà sempre peggiore: abbiamo già diverse soluzioni, ora dobbiamo metterle in pratica. Con un approccio sistemico e permaculturale possiamo modificare i nostri consumi affinché non si comprometta ulteriormente la vivibilità della Terra.

Sta ad ognuno di noi fare la propria parte per salvare il Pianeta.

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Aldo Capitini e la Religione aperta

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Aldo Capitini fu un grande educatore, filosofo e politico italiano del ‘900 e fu anche l’organizzatore della prima marcia della pace Perugia Assisi nel 1961.
Questo testo che riporto è una pagina che amo molto del suo libro “Religione aperta”.
La prima edizione del testo risale al 1955, il testo è tratto dall’edizione del 1964 riveduta e corretta dallo stesso autore, nella ristampa del 2011 di Editori Laterza.
Sono parole che mi commuovono sempre, perché le trovo vere, sincere, reali, umane.
“Quando incontro una persona, e anche un semplice animale, non posso ammettere che poi quell’essere vivente se ne vada nel nulla, muoia e si spenga, prima o poi, come una fiamma. Mi vengono a dire che la realtà è fatta così, ma io non accetto. E se guardo meglio, trovo anche altre ragioni per non accettare la realtà così com’è ora, perché non posso approvare che la bestia più grande divori la bestia più piccola, che dappertutto la forza, la potenza, la prepotenza prevalgano: una realtà fatta così non merita di durare. È una realtà provvisoria, insufficiente, ed io mi apro ad una sua trasformazione profonda, ad una sua liberazione dal male nelle forme del peccato, del dolore, della morte.
Questa è l’apertura religiosa fondamentale, e così alle persone, agli esseri che incontro, resto unito intimamente per sempre qualunque cosa loro accada, in una compresenza intima, di cui fanno parte anche i morti; i quali non sono né finiti né stanno a fare cose diverse da noi, ma sono uniti a noi, cooperanti, a fare il bene, i valori che facciamo, e che nessuno può vantarsi di fare da sé. Così anche chi è, per ora, sfinito, pallido, infermo, e pare che non faccia nulla di importante; anche chi è sfortunato, pazzo (per ora), è una presenza e un aiuto unito a tutti.
La religione è semplicemente un insieme di pensiero e di azione, di princìpi e di atti (che possono anche accrescersi e variare) allo scopo di preparare e formare in noi l’apertura religiosa. Ma ciò che conta non è di avere sempre la religione, ma che venga una realtà liberata che comprenda tutti; e perciò incontriamo ogni persona, ogni essere, senza l’apprensione che possa finire, e con la gioia di essere in séguito sempre più uniti e cooperanti, verso delle realtà aperte che non possiamo descrivere.”

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Politica

Pertini era contro la NATO

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Perché Sandro Pertini, il Presidente più amato dagli italiani, era contro la NATO

Trovo veramente ipocrita che molti soggetti politici e istituzionali, a cui piace spesso citare Sandro Pertini come esempio di moralità, si schierino apertamente con la NATO, sostengano l’aumento delle spese militari e siano concordi nell’inviare armi in Ucraina.

Il monito del Presidente più amato di sempre da noi italiani giace purtroppo inascoltato: tutto ciò che dichiarò profeticamente sui rischi dell’adesione al Patto Atlantico nella seduta del Senato del 27 marzo 1949, a pochi anni dalla conclusione della più sanguinosa guerra di sempre per l’umanità, si è purtroppo negli anni avverato.

Le sue sagge parole sono ancora oggi valide e importanti: per questo vi riporto il discorso integrale del suo intervento.

“PERTINI: Onorevoli colleghi, dirò brevemente le ragioni per cui voteremo contro il Patto Atlantico: cercherò di riassumere in sintesi quello che è già stato detto in questa discussione ampia, profonda e serna. Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra. Abbiamo ascoltato con attenzione la replica del Presidente del Consiglio (De Gasperi, ndr) e speravamo che egli ci dicesse qualche cosa di nuovo, ma tre quarti del suo discorso li ha dedicati esclusivamente ad esaminare la eventualità di una nuova guerra. Quindi maggiormente adesso, dopo la sua replica, onorevole Presidente del Consiglio, noi siamo persuasi che il Patto Atlantico è uno strumento di guerra.