Ieri è giunta la triste notizia, è morto Hugo Chavez, presidente del Venezuela. Chavez, per quanto ne possano parlar male i suoi detrattori, è stato uno dei più grandi dirigenti politici a livello mondiale negli ultimi 14 anni, un grandissimo rivoluzionario che ha lottato e che è riuscito a liberare il proprio paese dalla tirannia e dalla crisi economica. È riuscito a togliere milioni di venezuelani dalla povertà estrema (ridotta dal 49,4% del 1999 al 27,8% del 2010), dall’analfabetismo (completamente sradicato), dalla disoccupazione (ad oggi al 7,3%, in Italia è più del 10%); ha creato un sistema politico democratico come mai prima era avvenuto (con referendum anche revocatori di qualsiasi carica eletta), è stato tra i primi presidenti a promuovere e costruire solide basi di cooperazione e pace tra i paesi dell’America latina (è stato tra i principali promotori dello sviluppo di organismi latinoamericani come l’ALBA, l’Unasur, il Mercosur); grazie alle politiche di Chavez il Venezuela ha ora ospedali, scuole, case (300.000 costruite in soli due anni!), come mai era avvenuto prima, gratuitamente per tutti i cittadini. Ha utilizzato i soldi derivanti dalla vendita di petrolio, non più per arricchire qualche socio di una multinazionale, ma per costruire un Venezuela libero, equo, indipendente. Ha trasformato l’economia in recessione degli anni ’90 in una crescita esponenziale, portando il P.I.L. dai 100 miliardi di dollari del 1999, anno del suo insediamento, ai 393 nel 2010. Ha proposto e contribuito, facendo partecipare la maggior parte del popolo venezuelano, a scrivere una delle costituzioni del XXI secolo più avanzate al mondo, una costituzione basata sulla democrazia partecipata, il rispetto del pluralismo e delle minoranze: garantisce la partecipazione e il controllo cittadino sull’operato dei rappresentanti politici, riconosce i diritti delle popolazioni indigene, garantisce i diritti collettivi, il diritto alla casa, solo per citare alcuni lodevoli principi.
Tanti chiamano Chavez ingiustamente “dittatore”, affermazione veramente da ignoranti o da persone pagate per dirlo: ma dove si è mai visto un dittatore che vince le elezioni democratiche per 4 mandati, con centinaia di osservatori internazionali, con quasi il 70% dei media contro, con sempre più del 50% dei voti popolari? L’inganno dei media è veramente meschino, soprattutto in questo momento di dolore di milioni di persone per la scomparsa del leader che hanno sostenuto con grandissima fiducia e amore.
Anche io piango con voi, amici venezuelani, ora è il momento di essere ancora più uniti, per continuare a costruire un Venezuela e un Sud America liberi, un mondo, equi, indipendenti, solidali, in pace, per realizzare compiutamente il grande sogno di Chavez, per onorare il contributo che ha dato al progresso dell’umanità.
Hasta la victoria, siempre, Comandante Chavez!