Il potere è nella volontà

Rifiuto di accettare la disuguaglianza quale responso finale alle ambiguità della storia.
Rifiuto di accettare l’idea che “la certezza” (egocentrismo) della natura attuale dell’uomo lo renda moralmente incapace di aspirare all’eterna “condizionalità” (possibilità e apertura verso gli altri) con cui da sempre si confronta.
Rifiuto di accettare l’idea che l’uomo sia meramente il relitto galleggiante di un carico buttato nel fiume della vita incapace di influire sulla nascita degli eventi che lo circondano.
Rifiuto di accettare la posizione secondo cui l’umanità sia così tragicamente legata alla buia notte del razzismo e della guerra e che la radiosa alba della pace e della fratellanza non possano diventare una realtà.
Rifiuto di accettare la cinica idea che nazione dopo nazione debbano essere attratte dalla spirale del militarismo nell’inferno della distruzione termonucleare.
Io credo che la verità disarmata e l’amore incondizionato conquisteranno alla fine il mondo. Questo è il motivo per cui il bene, momentaneamente sconfitto, è più forte del male trionfante.
Martin Luther King: estratto dal discorso pronunciato in occasione del ritiro del Premio Nobel il 10 Dicembre 1964 a Oslo, in Norvegia.
La rabbia, l’animalità, l’avidità, pur essendo stati vitali ineliminabili, non vanno coltivatati, va coltivato il bene (la coscienza, l’altruismo, la compassione, la verità). Possiamo stare a discutere dieci anni su ciò che è giusto o sbagliato, ma se non proviamo a fare bene e fare del bene non sapremo mai cosa realmente è bene e cosa è male. E questo va fatto insieme, se è vero che si vuole progredire come umanità, se è vero che qualcosa ci unisce. L’azione è necessaria per un cambiamento, se tanti non agiscono debbono assumersi la responsabilità del loro non esprimersi o non agire, non possono incolpare chi agisce. Questa città, questo paese, questo mondo, sono come sono più per responsabilità di chi non agisce, che per causa di chi agisce male. Gli strumenti sono relativi, quello che conta è la volontà. Non basta astenersi dall’agire male per fare bene, bisogna agire bene: se non si dialoga si preclude ogni possibilità di fare insieme e quindi di comprendere cosa è veramente il bene. Quindi il vero problema attuale è chi non dialoga e perché, dobbiamo chiederlo ad ogni persona, dobbiamo chiedercelo in prima persona.