“Non si può trovare passione nel vivere in modo mediocre. Non accontentatevi di una vita che è meno di quello che siete capaci di vivere.”
Nelson Mandela
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La nostra felicità la si costruisce giorno per giorno, migliorando la nostra capacità di scegliere bene: avendo sempre più chiaro ciò che sentiamo giusto, ciò che fa bene a noi e agli altri, ciò che ci rende veramente allegri e appagati, abbattendo pregiudizi e convinzioni erronee, trasformando rabbia, violenza, arroganza e avidità, in energia per combattere dentro di noi, al fine di far emergere il meglio di ciò che siamo sempre più.
Chi vive senza obiettivi chiari vive sempre in balia degli eventi, perché non sceglie mai, non si assume mai la responsabilità della propria vita, si lascia trascinare, non crea nulla di nuovo, lascia tutto al caso, rimane in superficie d’ogni cosa, non usa la propria capacità innata di andare in profondità, di percorrere la strada che porta a realizzarsi pienamente, di far emergere il proprio vero sé.
Non si può vivere nell’incertezza determinata dalla paura di vivere, di amare veramente, di essere caparbiamente felice: senza scegliere con convinzione, tutto lasciamo sia determinato dalla nostra vigliaccheria, che ci porta a fuggire continuamente dalla responsabilità di ciò che pensiamo, diciamo e facciamo.
Chi non è disposto a lottare non può diventare forte.
Solo nel coraggio dello scegliere quotidianamente con determinazione cosa fare della nostra esistenza, affrontando ogni difficoltà come opportunità di crescita, si trova la nostra migliore natura.
Comprendo profondamente tutto ciò grazie al buddismo di Nichiren Daishonin, grazie all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, a cui va tutta la mia gratitudine.
La massima felicità in questo mondo non si può che trovarla nelle difficoltà di ogni giorno, così come siamo, migliorando con perseveranza il nostro agire, perfezionandoci costantemente.
Io non amo il divertimento. Perché alla fine divertirsi significa fare qualcosa per non pensare a qualcos’altro, è la felicità effimera dei vigliacchi, degli illusi. Io amo gioire. Nell’atto del gioire regalo al mondo felicità, una felicità che parte da me, qualcosa che posso dare senza mai perderne, qualcosa che posso dare senza alcun bisogno di chiedere nulla in cambio, perché mi soddisfa di per sé, un’emozione che aumenta sempre più, che non ha limiti. La gioia che esprimo è una danza interminabile, è leggerezza e profondità, è sincerità, cuore puro, forza inesauribile, attenzione, responsabilità. Per gioire ci vuole coraggio, una fiducia illimitata nella bellezza della vita, la capacità di amare veramente e altruisticamente: perché quale gioia è più grande che portare ognuno nella pienezza del suo essere, per farlo godere del beneficio della gioia di vivere?
La gioia che vivo è meravigliosamente contagiosa :-)

Questa canzone mi emoziona da quando sono bambino.
Parla della dignità umana, di chi non cede alla paura e continua a lottare contro l’ingiustizia e l’iniquità, ovunque e comunque, per sé e per gli altri.
I più continuano ancora ad entrare nei loro posti di lavoro, schiavi moderni che vendono la loro vita per quattro soldi al ricco malato mentale di turno. Sempre più precari, sempre più sfruttati, poco importa. Oggi meno in fabbrica, meno nei campi (tanto ci sono i paesi più poveri dove attingere braccia affamate) e più negli uffici, ma la morte interiore è la medesima.
Obiettivo principale: comprarsi un cellulare nuovo, un’automobile, andare ogni tanto a mangiare fuori o al cinema, comprare a caro prezzo un vestito nuovo fatto da schiavi in luoghi lontani dagli occhi e dal cuore: una vita dedita a farsi in fondo null’altro che i fatti propri.
L’unica lotta che è loro rimasta è per poter essere borghesi al punto giusto, così da mascherare con il benavere i sensi di colpa tipici di chi ha ucciso i propri sogni in cambio di una qualche parvenza di comodità, di qualche illusoria certezza di stabilità in un sistema che produce egoisti, arroganti, ignoranti e indifferenti.
Una società di falliti dunque, di incapaci a vedere un’umanità solidale, di vedere l’unità della moltitudine: l’odio verso il povero, l’immigrato, il derelitto, è l’unica cosa che li tiene in vita, una vita finta ovviamente, vissuta a metà tra l’ipocrisia e il lamento, ma che richiede meno sforzi.
Nella lotta per la libertà e la giustizia non si può prescindere dal sacrificio: e per chi crede in un’umanità potenzialmente migliore non è sacrificio, ma un onore dedicare la propria vita alla vita, alla giustizia sociale, al diritto di tutti a vivere e non solo a sopravvivere.
Dite ai vostri figli di venire a sentire, per capire che cosa vuol dire lottare per la libertà.

- Ma è necessario affrontare i rischi, perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla. Chi non rischia nulla non fa nulla, non ha nulla e non è nulla.
Può evitare le sofferenze e l’angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. È uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni. Ha rinunciato alla sua caratteristica più grande, la sua libertà individuale. Solo chi rischia è libero. Tenere nascosti voi stessi, perdere voi stessi a causa di queste idee che sconfiggono l’io significa morire. Non permettete che questo avvenga. La vostra responsabilità più grande è diventare tutto ciò che siete, non soltanto per il vostro beneficio, ma anche per il mio. - Noi possiamo trasformare la disperazione in speranza, e questa è una magia. Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con i sorrisi.
- Se diventate vivi, se attraversate il mondo a passo di danza, facendo cose pazze, diventate affascinanti e restate affascinanti.
- State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi.
- Quando io ti amo e tu mi ami, siamo l’uno come lo specchio dell’altro, e riflettendoci l’uno nello specchio dell’altro, vediamo l’infinito.
- Voi siete meravigliosi, voi siete magici. Come voi ci siete soltanto voi.
- Si può dare soltanto ciò che si ha… e l’unica ragione per avere qualcosa è donarla.
- L’essenza dell’educazione non è imbottirvi di fatti, bensì aiutarvi a scoprire la vostra unicità.
- Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
- Le esperienze più grandi della mia vita le ho avute quando due vite si intersecavano e due esseri umani riuscivano a comunicare.
- Io penso che l’individuo ricco d’amore debba ritornare alla spontaneità… bisogna toccarci, stringerci, sorriderci, pensare l’uno all’altro, e curarci gli uni degli altri: siamo liberi di fare tutto ciò.
- Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo. Vivere significa sporcarsi le mani. Vivere significa buttarsi con coraggio. Vivere significa cadere e sbattere il muso. Vivere significa andare al di là di voi stessi… tra le stelle.
- Van Gogh disse una cosa molto bella: Il modo migliore di amare la vita è amare molte cose.
- Molti di noi cercano se stessi qui, alla luce. Non troverete quello che cercate. Dovete mettervi carponi dentro, dove qualche volta c’è un buio spaventoso, e scoprire cose meravigliose su voi stessi.
- Sono sinceramente convinto che se c’è a questo mondo una persona che noi possiamo toccare totalmente, senza vergognarci, non moriremo mai di solitudine.
- Vivete in modo un po’ matto. Una volta tanto. E vedrete che cosa succede. Illumina la giornata.
- Ricordate che tutto cambia, soprattutto i rapporti umani, e che per mantenerli noi dobbiamo cambiare con essi. Assicuratevi di progredire e di crescere costantemente insieme ma separatamente.
- Ieri, ha detto qualcuno, è un assegno annullato, e domani è soltanto una cambiale. Solo oggi è denaro contante.
- Noi diventiamo veramente umani quando tendiamo le braccia e rischiamo e ci fidiamo degli altri.
- Finché lasciate la vostra vita nelle mani di altri, non vivrete mai. Dovete assumervi la responsabilità di scegliere e di definire la vostra vita.
Dal libro “Vivere, amare, capirsi” di Leo Buscaglia
Se ami

“Se ami un fiore, non raccoglierlo. Perché se lo raccogli, esso muore e cessa di essere ciò che amavi. Se ami un fiore lascialo vivere. L’amore non è possedere; l’amore è saper apprezzare.”
Osho
Per vivere al meglio

Il più bel giorno
è quello che ancora
non ho vissuto
La musica più bella
è quella che ancora
non ho suonato
Il più grande successo
è quello che ancora
non ho ottenuto
Il più grande desiderio
è quello che ancora
non ho immaginato
Il più grande sogno
è quello che ancora
non ho realizzato.
Dario Pulcini
Cosa si riceve quando si dà agli altri? Né il successo, né la fama, né il denaro, ma qualcosa di molto più importante, qualcosa che rende la nostra vita splendente e degna d’essere vissuta. Mi rendo sempre più conto di non essere più in grado di agire diversamente… E ne sono felice.
If everyone thinks like this guy the world would be full love and happiness
Posted by DeLorean on Giovedì 5 febbraio 2015
Mi ha parlato di questo video un signore che ho incontrato domenica passata ad una presentazione dei prodotti del progetto di XiGAS, è meraviglioso, è il vero motivo per cui la Apple è la Apple, per cui vivere è in essenza uguale per tutti, dipende tutto da come affronti le difficoltà.