Bollettino informativo n° 3
La Grecia e la libertà d’informazione
Non si sente parlare di ciò che è accaduto e sta accadendo in Grecia. Della repressione dello Stato, di un ragazzo (Alexis) morto ucciso da un poliziotto, storie che per noi italiani sono già sentite, già vissute: da Giorgiana Masi a Carlo Giuliani. È l’agghiacciante silenzio del potere, sempre pronto invece a scagliarsi contro ogni paese che non cede al capitale, che resiste al liberismo, all’egoismo e al moralismo, contro il Sud America socialista di Chavez, di Castro, di Morales, di Correa, di Ortega, di Lugo, contro i movimenti popolari in Italia e nel mondo.
È il canto del cigno prima della morte (più che un canto un lamento), quello di questo potere colluso e mafioso, clientelare e violento, che grida la sua morte ormai prossima, un potere che finanzia le banche che derubano ai cittadini, come è successo in Europa, come è successo in Grecia, come è successo negli Stati Uniti.
La Grecia è oggi un simbolo di rivolta in Europa, il Sud America un esempio di dignità, ma l’assordante silenzio del potere ha lo stesso macabro suono dei raid israeliani su bambini e donne palestinesi inermi: e noi siamo dentro a questo sistema repressivo e totalitario, imbambolati dalle mille lucine colorate vendute dagli schermi dei nostri televisori.
Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR)
Tra le notizie cancellate dai nostri media, che nulla ci fanno sapere di ciò che accade nel mondo se non ciò che è economicamente o politicamente vantaggioso per l’occidente, la più importante a livello mondiale per le prospettive geopolitiche future è la nascita dell’UNASUR, l’Unione delle Nazioni Sudamericane, il cui trattato costitutivo è stato firmato il 23 maggio 2008 nella capitale brasiliana Brasilia, sottoscritto da quasi tutti gli stati sud americani (in numero di 12), con la sola esclusione della Guyana Francese e di altre piccole isole a giurisdizione europea.
