Storie di questo mondo – cap.II

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Capitolo II – Le false libertà


“Non voglio insegnarti nulla,

voglio imparare.

Non voglio ricordarti cosa

devi o non devi fare.

Voglio avere qualcosa da ricordare.

Voglio essere te

e voglio che tu sia me.

Voglio amare liberamente

per questo mondo,

questa umanità

che è come me

nel fiume del cambiamento.”


Ci hanno detto che adesso siamo più liberi di prima. Adesso abbiamo il “benessere”. Ma come fare a dimostrare che è vero? Dobbiamo vedere le strade percorse ieri e le strade che stiamo percorrendo oggi. E quelle che percorreremo domani. Dobbiamo capire cosa era ieri. E come sapere la verità su cosa era ieri. E già iniziano le difficoltà…

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Fascismo di sinistra

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Premetto che per due anni ho partecipato alla lotta per la casa a Roma, con Action (parte dei disobbedienti romani). Sono stato un militante che ha dato un aiuto sia all’immobile di Via Cesare De Lollis (ristrutturazione della sala grande), sia all’immobile di  Via Carlo Felice (per la prima occupazione e per l’installazione dell’impianto elettrico). Ho anche partecipato per due anni allo sportello di emergenza abitativa del Municipio Roma 3 e di Action, come consulente legale. Ho fatto manifestazioni, sit-in di protesta e quant’altro. Poi ho deciso di smettere. Perché alcune cose non erano chiare. Le decisioni venivano prese dall’alto. I soldi delle feste e dal comune non si sa dove andavano. Quando ho cercato di partecipare ad una riunione di organizzazione del suddetto sportello (che, a mia insaputa si facevano già, ma io non ero mai stato invitato) i “compagni” mi hanno detto che si sarebbe fatta a breve e poi non mi hanno più chiamato. In questa sporcizia ci lascio sguazzare chi non vuole vedere o chi se ne approfitta (tanto in Italia funzionano molte cose in questo modo). Queste le mie riflessioni dopo due anni da quando ho lasciato Action, in occasione della manifestazione a Roma contro Bush e del solito comportamento ottuso da “duri e puri”.

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Vizi privati, pubbliche virtù

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È abitudine quotidiana non stupirsi più dei grandi movimenti finanziari che avvengono in Europa. Fusioni societarie, amministrazioni controllate, consigli di amministrazione collusi. Sembra quasi che sia un obbligo e un dovere morale l’aderire al sistema liberista che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. D’altronde di ciò che avviene nel resto del mondo non ne parlano…

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Capitale sociale

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Viviamo in un paese oramai in preda a ossessione da denaro. Tutti, compresi i più giovani (che dovrebbero essere i più idealisti) pensano che principalmente accumulando denaro potranno vivere felici. Considero tutto ciò completamente folle: come si può pensare che la nostra felicità risieda nel nostro conto in banca?

La realtà ci dice che “omnia sunt communia”, lo vediamo con i disastri che provoca l’inquinamento. Io sono una persona di modeste pretese da un punto di vista materiale: se ho una casa, da mangiare, un lavoro gratificante, fare l’amore, la possibilità di studiare e buona salute, mi sento appagato. Ma da un punto di vista spirituale e ideale sono assolutamente più esigente: non riesco proprio a sopportare di parlare con (quasi) tutti i miei coetanei e sentirli  sognare di viaggi e ville, piscine e automobili sportive, cellulari ultimo modello, insomma di una moltitudine di frivolezze… e dire che il mondo è questo e non si può cambiarlo.

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