Vive la France!

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In questi giorni grandi scioperi e mobilitazioni sono in atto in Francia. Dovremmo imparare dai francesi cosa significa democrazia e cosa significa essere un popolo. Innanzitutto in Francia il diritto allo sciopero è reale, non come da noi che i sindacati indicono scioperi di quattro ore, ogni anno grosso modo sempre nello stesso periodo, sempre per le stesse tematiche e poi al tavolo con governo e industrie chinano il capo (vi ricordate la mobilitazione dei giovani francesi contro i contratti di primo impiego nel 2006? Alla fine il governo di Villepin ha dovuto fare un passo indietro: in Italia è dal 97 che abbiamo i contratti di lavoro interinale e da noi il 60% dei lavoratori sottopagati ha meno di 25 anni, ma pare che nessuno si lamenti più).

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Genova ’01 – Genova ’07: Z

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Io in quei giorni fatidici di Genova fui lì. Fui lì, come la stragrande maggioranza delle persone, per chiedere giustizia e equità sociale, non solo per l’Italia, ma per il mondo intero. Vidi frati, famiglie, giovani, anziani, musici, professori, operai, giocolieri, volontari provenienti da tutte le parti del mondo e sentii forte dentro me la speranza d’un futuro migliore. Poi l’omicidio e il massacro alla Diaz: il velo nero del potere e l’impotenza mi rapirono l’animo. 

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I veri risultati elettorali

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Scrivo questo articolo perché vorrei fare chiarezza sui risultati elettorali delle due ultime legislature. Girano infatti su internet e anche su tv e giornali notizie fasulle su tali dati. Partiamo dal risultato delle politiche del 2001, questo è il risultato al Senato della Repubblica:

16.000.000 circa di voti ai partiti di centro-sinistra (51,2% circa), 14.400.000 circa centro-destra (Fonte: Ministero dell’Interno)

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La violenza, la politica, lo Stato di Diritto, il calcio

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Molte riflessioni si possono fare sui più recenti accadimenti riguardanti l’omicidio di un ragazzo, in ambito di tifoserie calcistiche, da parte di un elemento delle forze dell’ordine. Innanzitutto è folle, in conseguenza di un accadimento del genere, dare più poteri alle forze dell’ordine, quando il problema è di natura sociale e politica e soprattutto quando è evidente che le forze dell’ordine in Italia non hanno la preparazione necessaria per affrontare problematiche di tal guisa. Se ogni qual volta avviene un fatto tragico di morte in contesti sociali pubblici si inasprisce la repressione dello Stato, si delega all’uso della forza la soluzione di problemi sociali piuttosto che all’uso della prevenzione e del controllo preventivo, si sradica inoltre il sistema costituzionale che dà l’obbligo (come minimo etico) di indirizzo sociale (nella forma di soluzioni di tutela dei beni protetti basate sull’educazione piuttosto che sulla coercizione) a chi è delegato per questo dal popolo, ossia il Parlamento e il Governo. 
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Su Kilombo

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E’ ormai da qualche tempo che pubblico i miei articoli su Kilombo e adesso, per la prima volta, esprimo anche io un’opinione su ciò che sta accadendo all’aggregatore di blog. Innanzitutto prima di addentrarmi nelle mie riflessioni sulla vicenda vorrei porre alcune questioni fondamentali, che credo tutti/e noi partecipanti dovremmo dare, dentro di noi, una risposta:
1- A che serve Kilombo?
2- E’ funzionale ai suoi fini?
3- Quali prospettive future?
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Della marjiuana e delle libertà

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Basta con le ipocrisie. Quante volte abbiamo sentito di un suicidio, un assassinio, una rapina, una frode, come azioni causate dall’abuso di marijuana? La risposta è univoca: MAI. Quale è il compito di uno Stato? Assicurare il benessere psico-fisico del popolo in ogni sua individualità. Per questo è nato il parlamento votato dai cittadini: per dare a tutti l’opportunità di scegliere cosa è giusto o sbagliato, come valutare la gravità delle azioni dei singoli in funzione della dannosità sociale, del reale danno portato all’armonia sociale. E perché viene criminalizzata una pianta quando per miseria, ignoranza, depressione, dolore, lavoro, in Italia muoiono migliaia di persone, da sembrare di vivere in una guerra:
–  Nei luoghi di lavoro: 1.250 morti, 935.500 feriti (Dati INAIL 2006)
–  Incidenti stradali: 5.426 morti, 313.727 feriti (Dati A.C.I. 2005)
– Cure mediche sbagliate: dai 14.000 ai 50.000 morti (Dati Federfarma 2006)
– Tabacco: 80.000 morti (ADUC 2006)
– Alcol: 24.000 morti (ADUC 2006)

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Perché sarò sempre umanista e comunista

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E ormai pratica consolidata in questi ultimi anni di cercare costantemente di cancellare il retaggio storico del passato; dai media all’opinione pubblica, l’orientamento costante è giudicare e condannare il passato politico europeo e mondiale del 1900, come se esso non fosse stato che un aberrante errore collettivo, fatto solo di violenza, guerra e inimicizia tra i popoli, qualcosa da cancellare. Ma non è così che si può comprendere dove vogliamo andare. “Historia magistra vitae” è frase di Cicerone: a quanto pare il buon senso e la saggezza non hanno età e quindi da ogni epoca e ogni luogo possiamo partire per comprendere appieno l’attuale situazioni e la sua evoluzione.

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